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Sbiancamento denti, ecco cosa tenere a mente

Sbiancare i denti è un atto medico dove vengono utilizzati dallo specialista prodotti a base di perossido di idrogeno o di carbamide ad alte concentrazioni. Questi non agiscono direttamente sulla componente minerale dello smalto dentale, ma modificano il legame chimico delle sostanze responsabili della discromia dentale in maniera temporanea. Il trattamento per sbiancare i denti infatti va ripetuto ad intervalli di tempo regolari su indicazione del dentista.

Perché è meglio sbiancare i denti in maniera professionale?

Prima di effettuare lo sbiancamento dentale, l’odontoiatra valuterà la natura del difetto cromatico e la situazione clinica del paziente: lo stato di usura dello smalto, la situazione delle gengive e l’eventuale presenza di tartaro, problematica quest’ultima che richiede una pulizia dentale preliminare. Per quanto sul commercio esistano diversi metodi fai da te per sbiancare i denti, spesso i risultati ottenuti non soddisfano il desiderio estetico di chi li utilizza e a volte rischiano di creare problemi di sensibilizzazione alle gengive.

Quali sono le cause delle macchie dentali?

Se tra le cause prime delle macchie sui denti vi sono l’assunzione di caffeina, teina, il fumo di sigaretta e di alcuni alimenti, a volte le discromie possono essere causate dall’uso prolungato di alcuni farmaci in età infantile o un trauma dentale e queste cause non sono risolvibili con un trattamento casalingo di sbiancamento dei denti.

Quando non possono essere sbiancati i denti?

Se il dentista durante la visita determina una situazione di igiene orale trascurata, gengive infiammate e problemi parodontali non potrà realizzare lo sbiancamento dentale professionale. Non potrà operare anche in pregresse otturazioni estetiche (che non modificano il colore per effetto dello sbiancamento), fratture dello smalto non controllate precedentemente, se la paziente è in stato di gravidanza e se il soggetto sta assumendo alcune tipologie di farmaci che influenzano le gengive.

I prodotti per lo sbiancamento denti: leggere le etichette

I prodotti sbiancanti venduti in farmacie e supermercati sono classificati come prodotti cosmetici e il loro utilizzo è regolamentato da una normativa europea recepita anche dalla legislazione italiana. Questi prodotti presentano una percentuale di perossido di idrogeno (ad azione sbiancante) non superiore all’1%. Se la concentrazione di perossido di idrogeno è compresa tra l’1 e il 6% allora parliamo di prodotti utilizzabili solo su prescrizione medica. Sopra questa percentuale si tratta di sbiancanti classificati come dispositivi medici, applicabili solo dall’odontoiatra.

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